SCUOLA DI POZZO A RISCHIO

Oltre il 50% delle famiglie del nostro Comune sceglie il tempo pieno per i propri figli, consentendo così ai genitori, soprattutto alle donne, di poter lavorare e contribuire al bilancio familiare, sempre più eroso dalla crisi economica.

Il riconoscimento formale del tempo pieno per la scuola di Pozzo a partire dall’anno scolastico in corso - l’attuale classe prima - ha permesso non soltanto di soddisfare le richieste delle famiglie di Pozzo e di Foiano, ma anche di salvare la scuola da chiusura certa, visto l’esiguo numero di bambini residenti a Pozzo.

La circolare del Ministero dell’Istruzione riguardante le iscrizioni (slittate al 28 febbraio) prevede che le famiglie, compatibilmente con le disponibilità di organico degli insegnanti, possano scegliere anche il tempo pieno (40 ore).

Però le 40 ore non comprendono più la compresenza, che costituiva uno dei tratti distintivi e qualificanti del tempo pieno, di fatto cancellando e rendendo impraticabile un intervento di qualità: maggiore efficienza didattica ed educativa, aiutare i meno bravi a tenere il passo, introdurre e sperimentare nuove tecniche didattiche, valorizzare la socializzazione e l’integrazione.

Per le classi successive alle prime continueranno i modelli orari attualmente in atto, però anche queste classi cambieranno la loro organizzazione didattica e vedranno la scomparsa della compresenza.

A Pozzo avremo una nuova classe prima a tempo pieno? Non lo sappiamo.
E se a Pozzo non ci dovesse più essere il tempo pieno, perché i bambini di Foiano ci si dovrebbero iscrivere? Riusciremo a mantenere aperta la scuola di Pozzo o saremo costretti a chiuderla?

Il Consiglio Comunale ha approvato un Ordine del Giorno per chiedere il mantenimento della scuola di Pozzo:

è davvero singolare che i consiglieri di minoranza Rossella Rossi e Marna Sonnati abbiano votato contro!